Dormire Condiviso, la mia e la vostra esperienza


Senza alcuna critica vorrei chiedere come mai si sia diffusa l’idea che "condividere il letto possa influire negativamente con le conquiste di autonomia, indipendenza e autodisciplina dei bambini". (Cito Uppa.it)
Raccontatemi le vostre esperienze sul dormire con bimbi piccoli, sul vostro approccio al sonno prima e dopo i bambini, oppure anche senza bambini.
La mia vita precedente era da ghiro credo, fatta di tante ore giornaliere di sonno e un maxi periodo invernale! Diciamo che prima di Sabrina, amavo dormire anche 10-12 ore al giorno.
Naturalmente dopo la sua nascita è tutta un'altra storia, perchè inizialmente si svegliava ogni 2-3 ore, il che era già un massacro per me, mentre da dopo i 3 mesi, Sabrina dormiva e ogni ora si svegliava. Non sapevo allora infatti che il ciclo del sonno dei neonati è di circa 50 minuti, sicuramente la mia mente non lo accettava in quel periodo.
Ma torniamo al dormire condiviso. Nel periodo precedente al parto, avevo sentito molti pareri riguardo al sonno, al dove tenere culla, lettino, non tenere nel letto, non addormentarla in braccio eccetera. Grazie a Uppa ho scoperto che  "Gli studi che hanno confrontato i bambini che hanno dormito per anni a contatto con i genitori con chi, invece, è stato separato precocemente, non hanno trovato differenze significative nello sviluppo emotivo"
Lo sapete che infatti in Giappone i bambini dormono nel letto con i genitori (a volte anche i nonni) fino ai 6 anni circa. La loro tradizione predilige infatti l'attaccamento fino a che il bambino ne ha bisogno. Dice Uppa che "Non è infatti il comportamento di per sé (dormire insieme o separati) a influenzare lo sviluppo del bambino, quanto piuttosto la qualità globale delle relazioni, dell’attaccamento e dell’accudimento".
Nella mia esperienza però ad un certo punto dati i continui risvegli, non riuscivo più a riprendere sonno sentendo la bambina vicina a me nel lettone, ho preferito quindi portare il suo lettino e un letto singolo nella stanza accanto, dove potevo addormentarla tenendole la mano nel lettino e dove potevo dormire anche io nel letto singolo.
Questo metodo di dormire un po' tipo ping pong nel mio lettone, nel lettino, un po' camminando e cullando, è durato molti mesi. Questo permetteva anche a mio marito di dormire ed affrontare la giornata lavorativa tranquillamente, non senza una punta di invidia mia, naturalmente.
In quel periodo non sapevo se era meglio arrivare a sera, o al mattino, vivi e vegeti. La mia faccia era sempre stravolta, sconvolta, e il tutto si rifletteva ovviamente sul mio aspetto esteriore, vestiti e voglia di uscire a qualsiasi condizione meteo.
Con quel mio personalissimo metodo era difficile che Sabrina venisse a dormire nel lettone perché appunto al massimo andavo io nel suo lettino.
Vi va di raccontarmi anche la vostra esperienza?

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