Per una scuola nuova - Intervista a Talea, Sanremo

 


1.       Ciao Carlotta ormai ci conosciamo da un po' di tempo e vorrei iniziare l’intervista chiedendoti che cos'è Talea?

Ciao Silvia, prima di tutto grazie per aver dedicato tempo e spazio a me e Talea. 
Talea è un'associazione culturale nata con l'impegno e la volontà mia e di Denise Alessi, una cara amica.
Talea è un mondo verdissimo, che si dedica prevalentemente alla promozione dell'educazione in natura. Organizziamo passeggiate nei boschi, letture all' aperto, laboratori creativi e incontri con "artisti" e "naturalisti".
All'interno dell' associazione abbiamo avviato un progetto di sostegno all'educazione parentale suddiviso per fasce d'eta: dai 3 ai 6 anni ( materna), +6 anni ( primaria e secondaria di primo grado)



2.       Parliamo della scuola primaria, tu la conosci perché ne hai fatto parte per alcuni anni, cosa non va nella scuola statale? 

Ci tengo precisare che nessuno dei membri di Talea è contro la scuola statale. Ci sono buone realtà, così come altre funzionano meno o non funzionano proprio.
Io ho potuto constatare un'eccessiva velocità mossa ad arrivare alla fine del programma togliendo, così, attenzione ai differenti tempi di apprendimento dei bambini, una bassissima preparazione in alcuni insegnanti, la svogliatezza di uscire da una strada percorsa centinaia di volte.
In altri casi, invece, ho visto insegnanti meravigliose che studiano quotidianamente, che organizzano e propongono attività straordinarie, che sognano di portare cambiamenti.

3.       Partendo da quello che mi hai scritto prima, quali sono gli ideali della vostra scuola? 

Preparazione degli insegnanti, osservazione dei bambini e rispetto dei loro tempi. 
Quest' ultimo aspetto non si traduce nella libertà di non fare nulla, ma tutt'altro. Costruiamo un apprendimento a misura di bambino, spesso esperienziale, laboratoriale, interessante e perché no, spesso divertente.
Piccoli gruppi di studio. Diamo lo stesso valore e la stessa dignità a tutte le materie. 
Le nostre giornate si svolgono sia dentro l'aula che fuori, all'aperto. Ci piace considerare i parchi, le spiagge, i musei, i boschi un'estensione della nostra "scuola". Si apprende costantemente. Ovunque.
Per raggiungere gli obbiettivi ministeriali non è necessario far stare i bambini, otto ore, seduti al banco o restare sempre in aula.



4.       Secondo te, come possono i genitori comprendere e dunque affidarsi ad un sistema scuola diverso da ciò che hanno sempre sperimentato e conosciuto? 

Informandosi e andando a conoscere personalmente le realtà di istruzione parentale presenti sul territorio.
Così come la scuola pubblica non è da considerarsi sempre pessima o "sbagliata", così le realtà di educazione parentale non sono da ritenersi la soluzione a ogni male. Purtroppo non tutte le realtà sono ugualmente serie e preparate a sostenere la crescita emotiva, sociale e culturale dei bambini.
Sono le persone a fare la differenza.



5.       Ultima domanda, cosa consiglieresti a quelle persone insoddisfatte del sistema statale che vorrebbero creare un modo alternativo di ricerca del sapere? 

Studiare, informarsi, concedersi una possibilità per immaginare una realtà alternativa. È possibile. 
Per quanto riguarda noi siamo molto soddisfatte e felici dei risultati ottenuti.
Custodiamo e amiamo il nostro piccolo mondo.
Il risultato più prezioso? I bambini che il venerdì sono tristi perché vorrebbero venire a scuola anche nel weekend 😂

Grazie Carlotta
siete davvero preziosi
Contatto Instagram @talea.sanremo

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