Intervista a Giulia - Educatrice e Parent Coach


Giulia è. Chi è? A questa domanda ho sempre fatto fatica a rispondere. Se prima al mio nome seguiva una interminabile lista di desideri da realizzare, ora mi limito a guardare quelli ottenuti e, accipicchia! Ne vado fiera! 

Giulia è donna, figlia, mamma, moglie, amica, educatrice, professionista della famiglia. Da due anni sono diventata mamma di Irene e con lei sono cambiata, una, cento, mille volte. Lavoro da 10 anni nella scuola come educatrice di asilo nido e educatrice di sostegno, dopo aver conseguito la laurea in Scienze dell'educazione all'università di Padova nel 2012.

Dopo anni nei quali mi sono dedicata ad ascoltare i bisogni di ogni bambino, a farmi braccia, volto e cuore nelle ore nelle quali le loro famiglie erano al lavoro, ho scoperto solo nell'ultimo anno che avevo qualcosa da trasmettere anche ai genitori.


Dopo la gravidanza, credo in parte anche dovuto al momento storico di lockdown, i social sono diventati la mia finestra sul mio piccolo mondo. Un diario che mi ha permesso di interfacciarmi con molte mamme che seppur non conoscevo personalmente sentivo così affini. Mi sono accorta che i miei pensieri sulla maternità, anche i più scomodi, aleggiavano nelle confidenze di molte, tra il detto non detto, per non essere meno dell'idea che la società ha sulla figura materna. 

Sentimemto comune è quello di non essere mai abbastanza, di non essere mai all'altezza delle aspettative. Di non poter essere donne, oltre che madri. Come se dopo il parto non ci fosse più concesso desiderare di uscire con amici, coltivare passioni, prenderci del tempo per noi stesse. 

 Per il primo anno di maternità sentivo anche io chiaro e netto questo sentimento di inadeguatezza. Ho capito che dovevo prendere in mano la mia vita e cercare di trasformare quell'esigenza comune in qualcosa di costruttivo. Così dopo un percorso di crescita personale dove ho fatto pace con i miei demoni e i miei sensi di colpa verso quella madre che mi aspettavo di essere ma non ero, mi sono iscritta ad un master in Parent Coaching per aiutare concretamente le famiglie. 

Ogni percorso viene cucito su misura sugli obiettivi genitoriali di ogni famiglia. Unitamente a questo aiuto a comprendere come funziona il cervello di un bambino, come si sentono quando sono in preda alla rabbia, e li accompagno a cercare una comunicazione più empatica che è la base di un rapporto basato sull'intelligenza emotiva. 

Non lavoro sui genitori o sul bambino, ma sulla relazione. Il Parent coach è una figura che ti accompagna per mano  dalla sponda all'altra del fiume, aiutandoti a estrinsecare risorse interne che da solo non riusciresti a visualizzare. Tutto quello che ho appreso lo metto in atto anche a scuola ogni giorno: la comunicazione empatica e l'intelligenza emotiva sono le basi per crescere bambini che saranno gli adulti di domani.

 Dopo anni nei quali mi sono dedicata ad ascoltare i bisogni di ogni bambino, a farmi braccia, volto e cuore nelle ore nelle quali le loro famiglie erano al lavoro, ho scoperto solo nell'ultimo anno che avevo qualcosa in più da trasmettere ai genitori, e questo ha dato un valore aggiunto al mio lavoro. 

Non voglio immaginare la Giulia di domani per non ingabbiarmi in aspettative che verrebbero probabilmente in parte disattese, non con pochi strascichi emotivi. Procedo a passi lenti ma ben chiari e definiti, dandomi costantemente obiettivi piccoli ma razionali. Nel breve tempo mi riscriverò all'università per ampliare ancora di più la formazione della mia figura professionale, ma in realtà un sogno nel cassetto ce l'ho... ma se lo dicessi poi svanirebbe, no?!

Instagram: @dada.giulia

Percorsi per genitori: EDUCARE OLTRE



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