Alice e la sua idea di homeschooling - intervista di Ratabirata

 

1. Chi è Alice @thelittleschoolontheprairie dentro e fuori Instagram?

Ci presentiamo, noi siamo Alice e Andrea, una giovane coppia che vive nel cuore della Romagna in una casa circondata da colline e vigneti (la nostra piccola “prateria”). Abbiamo tre bambini: Arthur, 5 anni, Adelaide, 3 anni e Astrid, 1 anno, in più abbiamo un cane, Björn,, un gatto, Sigmund e 2 uccellini, Leia e Han, per il momento ci fermiamo qui, più avanti chissà.

Amiamo viaggiare e scoprire nuovi luoghi da esplorare, sia a migliaia di chilometri da casa che dietro l’angolo, ci piace leggere e le biblioteche sono un appuntamento fisso per tutta la famiglia, ma soprattutto, la cosa che amiamo più di tutte è passare del tempo insieme, non importa a fare cosa, quello conta è costruire ricordi indelebili che diventeranno una base solida per gli adulti che un giorno saranno i nostri bambini. Se ve lo state chiedendo, la risposta è no, non siamo la famiglia del Mulino Bianco, anche a casa nostra ci sono dei momenti “no”, dopotutto non siamo perfetti, e questi momenti sono essenziali per ripartire più carichi e motivati.

@thelittleschoolontheprairie è uno scorcio della nostra vita e dello splendido viaggio che stiamo facendo con i nostri figli. Nel nostro profilo Instagram vorremmo mostrare ad altri genitori alcuni piccoli accorgimenti che ci hanno semplificato la vita, come l’uso della fascia, il baby led weaning (noto in Italia come auto svezzamento), il co-sleeping, il cercare di essere pratici per poter viaggiare come e più di prima di aver figli senza complicarsi troppo la vita, perché in fondo un bambino ha bisogno di poche cose oltre a mamma e papà e in ultimo, ma non per importanza, la scelta di fare homeschooling.



2. Mi piacerebbe scoprire di più sull’homeschooling, ci parli di come l’hai scoperto?

Mentre ero incinta di Arthur, ho passato gran parte del mio tempo a fare ricerche e a leggere, come fanno un po’ tutte le mamme in attesa del primogenito (dal secondo in poi si fa più fatica), così per caso mi sono imbattuta in un articolo che ne parlava, all’inizio sono rimasta un po’ sbigottita, mi dicevo “ma come? Mi avevano sempre detto che se non fossi andata a scuola sarebbero venuti a prendermi i carabinieri…la scuola non è dell’obbligo?” e invece documentandomi mi sono resa conto che è l’istruzione ad essere obbligatoria e che questa può essere impartita da un’istituzione come la scuola, pubblica o privata, ma anche dai genitori stessi.

Rimasi affascinata da questa scoperta e quando poi nacque Arthur, e io e mio marito assistemmo al miracolo della vita, al modo in cui un bambino è letteralmente programmato per imparare, decidemmo che questa sarebbe stata la nostra strada. Se ci pensiamo nessuno insegna a un bambino a succhiare il latte, a mangiare, a camminare o a parlare, fanno tutto da soli, osservando e imitando, la stessa cosa avviene anche con cose che solitamente deleghiamo alla scuola, molti bambini imparano da soli a leggere, scrivere o a fare i conti, la nostra funzione è solo quella di fornirgli degli strumenti e il nostro esempio, per il resto possiamo limitarci ad assistere a questo miracolo quotidiano.

3. Perché hai scelto di insegnare tu ai tuoi figli? Cosa consigli ad altri genitori?

Abbiamo scelto l’homeschooling per svariati motivi, innanzitutto così possiamo assistere quotidianamente alle loro scoperte e ai loro progressi ed è davvero soddisfacente vedere come ogni bambino trovi da solo le proprie strategie per approcciarsi a un progetto o a un argomento, ognuno lo fa a suo modo ed è straordinario poterlo vedere, mi sento davvero privilegiata.

Un altro motivo per cui abbiamo scelto l’homeschooling è anche permettere ai fratellini di poter legare molto profondamente fra di loro passando tantissimo tempo insieme, in questo momento ad esempio, seguendo il percorso tradizionale, avrei due figli in due classi separate a scuola mentre Astrid sarebbe da sola a casa con me, invece così Astrid può beneficiare dell’esempio dei suoi fratelli osservando le loro azioni e il loro modo di esprimersi e nel frattempo Arthur e Adelaide possono godere, oltre che della compagnia l’uno dell’altro, anche di un momento di puro apprendimento vedendo la crescita della loro sorellina dalla nascita in poi.

Inoltre per noi l’homeschooling è LIBERTA’, libertà di scegliere cosa studiare nel modo e nel momento che ci è più congeniale, libertà di dormire un po' di più al mattino perché magari se ne sente il bisogno così da avere un risveglio naturale, libertà di prendere e partire senza vincoli dovuti ai giorni di festa o dell’orario scolastico, libertà di non avere i pomeriggi occupati da compiti interminabili, libertà dall’essere continuamente sotto valutazione rappresentando l’apprendimento attraverso dei voti, per noi rappresenta davvero la LIBERTA’, senza contare poi che parlare degli argomenti che ci incuriosiscono in famiglia è un continuo arricchimento culturale per tutti.

L’homeschooling è la scelta ideale per noi, ovviamente non è una scelta che fa per tutti, ogni famiglia deve valutare bene se può essere un percorso fattibile, perciò consiglio sempre, a chi mi chiede, di informarsi bene, facendo molte ricerche, leggendo libri che ne parlano e chiedendo a famiglie che lo praticano da anni con esperienza, in modo da poter valutare pro e contro e capire così se è una strada percorribile, ricordando sempre che non è mai una scelta irreversibile: una famiglia può provare, decidere che non fa al caso suo e reimmettersi nel percorso scolastico tradizionale.



4) Mi piacerebbe un’altra cosa riguardo alle competenze, laddove non conosci tu in primis l’argomento, cosa fai? Ti avvali di insegnanti esterni?

Spesse volte la curiosità dei miei bambini, benché piccoli, mi lascia senza risposte, e non essendo onnisciente, facciamo spessissimo molte ricerche per rispondere alle loro domande, che molte volte si rivelano davvero complesse, come tutti i genitori sanno.

Questa continua ricerca è un arricchimento immenso, non solo per i bambini che imparano nuovi contenuti, ma per tutta la famiglia, in un attimo ci si ritrova a parlare di esplorazioni spaziali, di estinzione dei dinosauri o di insetti, mentre si sta a tavola o mentre si gioca con i bambini e così nasce in noi la voglia di saperne di più, ritrovandoci così, di solito alla sera, a fare ricerche o a guardare documentari per saperne di più.

Ovviamente non possiamo arrivare ovunque e dove non riusciremo un giorno, ad esempio per delle materie più tecniche, che si fanno alle medie o alle superiori, ci avvarremo di chi ne sa di più, amici o insegnanti esterni che possano colmare una nostra lacuna.

5) E’ necessario avere delle particolari competenze da parte di un genitore per fare homeschooling?

Non necessariamente, nel senso che secondo la normativa un genitore deve dichiarare di avere le “competenze tecniche e economiche” senza però specificare nel dettaglio cosa s’intende per tali competenze, effettivamente queste competenze consistono nella capacità di seguire i propri figli in questo percorso, tale capacità non dipende certo dal titolo di studio ma dal desiderio di conoscere, dalla curiosità, non solo del bambino quindi, ma anche e soprattutto del genitore che con il suo entusiasmo e la sua pazienza contagerà in modo propositivo anche suo figlio.


6) Come socializza un bambino non frequentando la scuola?

Questa è una delle obiezioni più comuni all’homeschooling, molto dipende da ciò che intendiamo noi per socializzazione, se è solo stare in compagnia di bambini della stessa età o se è saper stare in società, usando le proprie competenze e il confronto con altre persone, di qualsiasi età, per accrescere le proprie competenze nel rispetto del prossimo, penso sia fondamentale quest’ultimo concetto di socializzazione.

Detto questo un bambino ha sicuramente bisogno di confrontarsi con altri bambini, perciò è importante creare occasioni in cui questo possa avvenire, personalmente cerchiamo di organizzare uscite con altre famiglie di amici con figli delle più svariate età e siamo sempre disponibili ad invitare a casa nostra i vari amici dei nostri figli, inoltre Arthur frequenta delle lezioni di rugby dove ci sono ragazzi dai 5 ai 14 anni, quindi devo dire che ai nostri figli non manca certo la compagnia di altri bambini.

7) Altra domanda interessante, i bambini tendono ad ascoltare meno i genitori, riguardo a questo, riesci a seguire un programma, delle linee guida, i tuoi bambini riescono a seguirti o segui tu loro?

Ogni famiglia homeschooler ha i suoi metodi differenti in base alle proprie capacità e circostanze, c’è chi segue il programma scolastico a casa passando diverse ore seduti, riproducendo quindi la “scuola a casa”, c’è chi ha un approccio più naturalistico, passando molte ore all’aperto, c’è chi è unschooler e quindi segue esclusivamente gli interessi del bambini e c’è chi adotta una via di mezzo.

Noi cerchiamo di essere unschoolers il più possibile, cercando però di raggiungere degli obiettivi che mi prefisso già a inizio anno, perché ci sono modi diversi per raggiungere lo stesso obiettivo e spesso è preferibile che sia il bambino a indicarci qual è la strada migliore per lui in base al suo carattere e alla sua disposizione del momento.

Può succedere a volte che io prepari delle attività che però non vengono accolte come speravo, in questi casi è meglio evitare di forzare, perché è controproducente, e rimandare a un altro momento oppure cambiare del tutto attività se si vede che il bambino non è minimamente interessato.

Anche i momenti di noia, di “far niente” (che non è mai far niente davvero perché l’apprendimento è ovunque per un bambino, dal cucinare con la mamma al giocare con i Lego) sono necessari, aiutano ad assimilare quanto si è appreso in precedenza e a ripartire con nuova energia, è normalissimo avere giorni o settimane così, a cui poi seguono settimane di apprendimento e progetti continui a ritmo serrato che vengono subito assimilati in un batter d’occhio. Quindi, sì, penso che seguire gli interessi del proprio figlio sia un ottimo punto di partenza.

Sento di consigliare l’homeschooling ai genitori, tenendo presente però che non è una scelta per tutti, ma che è comunque una possibilità che vale la pena di prendere in considerazione.



Grazie per questo bellissimo scorcio sulla vostra vita 

Se volete seguire le avventure di Alice e Andrea @thelittleschoolontheprairie 

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