La psicomotricità, è ginnastica? È psicologia? Intervista di RatabiRata a Marzia
Per raccontarti chi sono, inizierei dicendoti quali sono le cose che amo: stare immersa nella natura, in particolare nella montagna che credo abbia un immenso potere terapeutico, trascorrere gran parte del mio tempo libero con le persone a cui voglio bene, praticare yoga, leggere un buon libro, e svegliarmi tutte le mattine per fare il mio lavoro con i bambini.
Tutto questo soddisfa ogni mio bisogno e mi dà tantissima energia positiva.
2. Parliamo della psicomotricità, è ginnastica? È psicologia? Ci parli un po’ di questa professione?
Direi che non è né ginnastica, perché non è la puntuale esecuzione di esercizi fisici, e non è psicologia, perché coinvolge interamente ogni funzione del bambino, sia corporea, che mentale.
È una disciplina che educa il corpo, attraverso il movimento vissuto in forma ludica.
Sappiamo che il movimento è la prima forma di espressione del bambino, fin da quando è nella pancia della mamma, ed è il mezzo con il quale conosce il mondo e comunica con le persone che lo circondano.
Le esperienze psicomotorie proposte ai bambini sono pensate per favorire il loro sviluppo, promuovendo le potenzialità che gli permetteranno di eseguire movimenti armoniosi e adeguati in ogni situazione della vita.
Inoltre sono la palestra per i loro vissuti e le loro emozioni, che attraverso il gioco vengono conosciute, vissute ed elaborate.
3. Partendo da chi è Marzia e da che cosa è la psicomotricità vorrei sapere come è nata in te questa vocazione.
Quando da piccola mi chiedevano: "Che lavoro vuoi fare da grande?" Rispondevo :" Di preciso non lo so, ma so che sarà con i bambini".
La scelta di diventare psicomotricista funzionale è maturata negli anni di studio e nelle mie esperienze di vita.
Crescendo, ho sperimentato su me stessa quanto fosse importante prendersi cura del proprio corpo perché strettamente connesso al nostro stato d'animo.
Un corpo sicuro e libero da tensioni e rigidità è la chiave di accesso ad ogni situazione della vita.
Amo i bambini e il loro sguardo verso il mondo, perciò quale professione migliore di questa poteva unire le due cose?
4. Domanda da profana, la psicomotricità serve solo per i bambini?
Direi che non è né ginnastica, perché non è la puntuale esecuzione di esercizi fisici, e non è psicologia, perché coinvolge interamente ogni funzione del bambino, sia corporea, che mentale.
È una disciplina che educa il corpo, attraverso il movimento vissuto in forma ludica.
Sappiamo che il movimento è la prima forma di espressione del bambino, fin da quando è nella pancia della mamma, ed è il mezzo con il quale conosce il mondo e comunica con le persone che lo circondano.
Le esperienze psicomotorie proposte ai bambini sono pensate per favorire il loro sviluppo, promuovendo le potenzialità che gli permetteranno di eseguire movimenti armoniosi e adeguati in ogni situazione della vita.
Inoltre sono la palestra per i loro vissuti e le loro emozioni, che attraverso il gioco vengono conosciute, vissute ed elaborate.
3. Partendo da chi è Marzia e da che cosa è la psicomotricità vorrei sapere come è nata in te questa vocazione.
Quando da piccola mi chiedevano: "Che lavoro vuoi fare da grande?" Rispondevo :" Di preciso non lo so, ma so che sarà con i bambini".
La scelta di diventare psicomotricista funzionale è maturata negli anni di studio e nelle mie esperienze di vita.
Crescendo, ho sperimentato su me stessa quanto fosse importante prendersi cura del proprio corpo perché strettamente connesso al nostro stato d'animo.
Un corpo sicuro e libero da tensioni e rigidità è la chiave di accesso ad ogni situazione della vita.
Amo i bambini e il loro sguardo verso il mondo, perciò quale professione migliore di questa poteva unire le due cose?
4. Domanda da profana, la psicomotricità serve solo per i bambini?
No, è rivolta a qualsiasi età, ovviamente con obiettivi e modalità differenti.
Lo scopo non è l'apprendimento di qualcosa, ma è agire sullo sviluppo globale della persona al fine di facilitare in ottica preventiva i suoi apprendimenti e i suoi vissuti.
5. Ultimo, c’è la possibilità che i genitori fungano da ponte e possano portare nelle pratiche quotidiane dei bambini alcuni aspetti di quello che insegni?
I genitori sono importanti in quanto prime figure di riferimento e fonte di imitazione per i nostri bambini. Perciò sì, possono fungere da ponte e accogliere i nostri consigli, creando continuità tra il nostro lavoro e la quotidianità dei piccoli.
Contatti:
Marzia la trovate su Instagram
@apprendistabambino
apprendistabambino1@gmail.com
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