Doula, Educatrice e Facilitatrice Mindfullness, esperienze di cambiamento che diventano piccoli semi - Intervista di RatabiRata

1. Chi è Federica Piccinini?

Sono una donna che con la sua maternità si è riscoperta e ha iniziato un viaggio di consapevolezza e  conseguente cambiamento.

Ho ribaltato alcuni pensieri e scoperto nuove caratteristiche di me stessa. Mi si è aperto un nuovo mondo dove la voglia di essere al fianco delle donne si è fatta strada. Da qui il mio percorso nella scuola delle Doule, un viaggio che è iniziato cosi ma non si è ancora concluso. È come se dalla scuola avessi ricevuto una prima valigia da continuare a riempire con ricchezze, conoscenze, percorsi personali. Sono diventata infatti peer counselor in allattamento; questo è un aspetto della maternità che mi sta molto a cuore e che è ancora troppo spesso sottovalutato o non adeguatamente sostenuto seguendo bisogni e desideri di mamma e bambino.

Apprezzando i benefici di visualizzazioni e rilassamenti sperimentati in prima persona e anche come validi strumenti per guardarsi dentro, soprattutto nelle fasi di transizioni come può essere la maternità, mi sto formando per diventare facilitatrice mindfulness. Una pratica che si può estendere anche i bambini per aiutarli a conoscere i turbinii nella pancia e come si sentono, seguire il loro naturale stare nel qui ed ora, che si tende a perdere da adulti presi dalla vita frenetica e dagli impegni.

Questa primavera mi sono certificata come consulente BabyBrains, un ottimo percorso di scienza e amore da portare alle famiglie, agli educatori e a chiunque si relazioni con i bambini, per conoscere come si sviluppa il cervello di un bambino e poter avere le risorse per trovare la propria relazione serena e di fiducia con essi.

Credo molto nell’empowerment genitoriale, perciò nell’essere al fianco non solo delle donne ma di tutta la famiglia, non per dare consigli o ricette magiche ma per facilitare l’emergere delle proprie risorse e della proprie capacità di trovare le strategie migliori per sé stessi e i propri bambini.

Ognuno di noi ha in sé un grande potenziale e una grande ricchezza che merita di emergere.

2. Il nome semi di magia a cosa si riconduce?

Proprio a questa caratteristica di non dare consigli o direttive, ricette pronte valide per tutti  ma bensì poter diffondere e spargere piccoli semi di consapevolezza e di conoscenza, di ascolto ed empatia affinché ognuno possa prendersene cura con la propria unicità ed essere parte attiva e positiva di un processo di crescita e di costruzione della propria maternità e genitorialità.

Magia perché in questi processi ci vedo tantissima magia, il potere creativo e ri-creativo, ciò non significa che è sempre tutto bello e facile, anzi, ma anche nelle difficoltà con lo sguardo giusto e il tempo della cura possiamo trarre qualcosa di unico e grande per ognuno di noi.

3. Ho visto che pratichi la meditazione con i bambini, è possibile farlo?

Si! se parliamo di vere e proprie meditazioni i bambini vanno accompagnati in questa pratica quando sono un pochino più grandi, circa intorno ai 6 anni e comunque sempre nel rispetto delle caratteristiche e tempi di ognuno. Si inizia gradualmente proponendo le meditazioni e mai forzando i bambini. Quando sono pronti saranno poi loro a richiederla.

Ma già da prima si può applicare la mindfullness in modo più semplice e giocoso per iniziare ad approcciarsi a questa pratica attraverso esercizi che li aiutino a portare l’attenzione verso se stessi e gli altri. Per esempio anche attraverso la narrazione di storie.

4. Quali sono i benefici della meditazione nei bambini?

Sicuramente sviluppare una maggiore attenzione verso se stessi e gli altri, aiuta ad accrescere l’empatia, l’accettazione di sé. Aiuta a riconoscere le proprie emozioni, il proprio sentire, a far fronte ad emozioni forti che magari provocano qualche turbinio nella pancia, ad accettare ogni sentire senza giudizio ma come parte di sé.

Sono molto utili anche per sviluppare e accrescere la concentrazione, le modalità per ritrovare la calma, per riscoprire il potere della gentilezza e come canalizzare le energie.

Il respiro è sempre il punto di partenza, imparare a respirare e a portarvi attenzione per rimanere immersi nel qui ed ora che ci consente di avere maggiore consapevolezza.

5. Come si mescolano queste attenzioni nel tuo essere educatrice? Le porti come esperienze ai bambini?

Principalmente le ho portate a casa, con il mio bambino, e nel mio lavoro come doula con le mamme e con i loro piccoli ancora in grembo.

Nella scuola dove ho lavorato negli ultimi due anni la mia collega era insegnante di yoga per bambini e abbiamo condotto percorsi a piccolo gruppo di yoga e ho appurato e toccato con mano quanto questa pratica venisse svolta non solo con entusiasmo ma con una ricchezza che è entrata a far parte dei bambini. Per questo ho deciso dopo aver consolidato io stessa la pratica della mindfulness di formarmi per poterla portare in modo più forte e costruttivo anche ai bambini che ho l’onore di accompagnare nella crescita e perché no, divulgarla come un prezioso momento di relazione e di contatto tra genitori e figli.

C’è tanto bisogno di tempi di ascolto, di sguardi verso l’interno, sganciandosi un po' dal “dover fare” ed essere focalizzati solo sulle competenze didattiche. I bambini hanno bisogno di una crescita globale che li veda come persone a tutti gli effetti e che tenga le emozioni e il processo di crescita personale molto al centro. Gli aspetti emotivi, relazionali spesso sono messi in secondo piano rispetto alle competenze più tangibili, come il linguaggio, l’avere i prerequisiti consolidati, le capacità grafiche e invece credo fortemente che abbiano bisogno di essere al primo posto anche perché sono fondamentali nei processi di apprendimento.


Per contattare Federica Piccinini

https://semidimagia.wordpress.com/

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